Name | Sorengo [1][2] | ||||||
Phonetik |
dial. tic. [suˈreŋk] [2]
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Ortstyp | Gemeinde [3] | ||||||
Bezirk | Lugano [3] | ||||||
Kanton | Ticino [3] | ||||||
Deutung | Interpretazioni esistenti: Per Salvioni (1898a: 42 e 1899b: 52s) Sorengo è un nome di luogo in -engo con tre possibili basi distinte. Data la posizione del villaggio sullaInterpretazioni esistenti: Per Salvioni (1898a: 42 e 1899b: 52s) Sorengo è un nome di luogo in -engo con tre possibili basi distinte. Data la posizione del villaggio sulla cima di un poggio il toponimo potrebbe risalire a sole, a solo (cf. solingo, che in antico lombardo era sorengo «solo») e a sopra (cf. il lombardo sora). In un primo tempo Salvioni si esprime a favore della voce sole, «visto che soleng solenga, si dice, sul pavese, di colli, ronchi, esposti al sole (quindi üga solenga, di una [uva] cresciuta in luoghi esposti a mezzogiorno)». La forma documentaria 1335 Sovrencho – che CDT riporta come Sourencho – fa invece propendere Salvioni (1918: 243, 263) per il latino sŭprā «sopra, di sopra, al di sopra, su», diventato sovra e ridottosi infine a sora, che designerebbe un luogo in alto, di sopra, rispetto a qualche altro. Il suffisso -engo potrebbe risultare dall’incontro del suffisso ligure -ínko con il germanico -éngo, con il quale si sarebbe confuso e parzialmente fuso (-éngo avrebbe dato la vocale, -ínko la consonante sorda; Salvioni 1903: 98s). Jaccard (1906: 443) propone di vedere in Sorengo un nome formato dal personale germanico Sorulf e dal suffisso toponomastico germanico -ingōs «dalla gente di». Sorengo significherebbe «dalla gente di Sorulf». Redaelli (1995: 81) mette in relazione Sorengo con Bassengo, nome locale della Leventina, per il fatto che sarebbero antitetici nel loro significato: Sorengo risalirebbe al latino sŭper «sopra, dal di sopra, al di sopra», Bassengo sarebbe il riflesso di un Bass- di origine latina (cf. il latino tardo băssu(m) «basso»), entrambi con aggiunta del suffisso locativo longobardo -engo. L’origine del nome di luogo luganese trova conforto nel fatto che il nucleo medievale di Sorengo si trova su di un’altura fra il golfo di Lugano, il laghetto di Muzzano e la pianura di Agno. Valutazione: Le prime proposte di Salvioni vengono scartate dall’autore stesso e comunque non trovano conforto nelle forme documentarie. Per lo stesso motivo viene rifiutata anche l’ipotesi di Jaccard. Convincente è invece la formazione con il latino sŭper, sŭprā. Il suffisso toponomastico -engo (< -ingōs), che esprime un rapporto di appartenenza (cf. Rohlfs III, §1100), è generalmente considerato di origine germanica. Avrebbe dato origine a molti toponimi in Lombardia, nel Piemonte e nel cantone Ticino all’epoca delle invasioni (Vassere 1996: 1444). Questo suffisso, che compare nella Galloromania a partire dal secolo VI, si è diffuso considerevolmente nei cantoni di Vaud e di Friburgo, dove è abbinato a nomi di persona di regola germanici, a volte galloromanzi. Huber (1990/91: 99s) mostra che nell’Alta Italia la situazione è diversa. Anche se il suffisso -engo può effettivamente risalire al suffisso germanico romanizzato -ingōs «i toponimi altoitaliani in -engo non appartengono a nessuno strato definito di colonizzazione germanica». Infatti i Longobardi non fondarono villaggi o città: nel corso della loro colonizzazione furono adottati i toponimi esistenti e la germanizzazione di questi nomi non era dunque necessaria. L’archeologia conferma questo fatto: «i luoghi di reperti archeologici longobardi non coincidono affatto con i dati della toponomastica» (Huber). Per di più la colonizzazione, che avvenne lungo le strade romane e allo sbocco dei valichi alpini più importanti, non è confermata dalla distribuzione geografica dei nomi di luogo del tipo in -engo. L’uso del suffisso è dunque posteriore all’invasione longobarda e rappresenta probabilmente una moda toponomastica dell’età carolingia. Huber mette in evidenza il fatto che l’evoluzione fonetica ha confuso il suffisso di origine germanica -engo (< -ingōs) e -enco di origine prelatina (< -incu; cf. Rohlfs III, §1101): cadute le vocali finali, entrambi i suffissi diventano -enk (cf. Salvioni 1903: 98s; Sganzini 1937: 122s). Non è dunque acquisita la derivazione delle forme documentarie in -engo, -enco dal suffisso germanico -ingōs.Le grafie ufficiali come Sorengo e → Barbengo sono senza dubbio italianizzazioni di forme medievali la cui pronuncia volgare doveva suonare -enk. L’identificazione di questo suffisso con -engo o -enco dipende dalla datazione della caduta delle vocali finali in lombardo. Secondo Rohlfs essa si situa attorno al 1200; secondo Contini invece le vocali finali si conservano, rette da criteri sintattici, nel dialetto milanese del Duecento. Questa spiegazione contrasta con il fatto che nelle parlate antiche del lombardo alpino le vocali finali risultano assenti. Secondo Huber Milano sarebbe stata il centro di un’area di ripristino delle vocali finali – come più tardi e almeno dal Seicento, Milano avrebbe reintrodotto la -l- etimologica al posto della -l- rotacizzata in -r- perché il fenomeno era «giudicato de massé (cioè, da contadino)» (Petrini 1988: 152). Questa innovazione non raggiunse le lontane valli alpine, mentre poté coinvolgere le località poco distanti da Milano. Se così è stato, la forma primitiva del suffisso sarebbe -enco e le grafie in -engo risulterebbero dalla latinizzazione di -enco nei documenti ufficiali. I toponimi altoitaliani in -engo si riallaccerebbero così ai toponimi in -enco di origine preromana. Semanticamente, i temi dei nomi di luogo in -engo sono di svariata natura. Possono risalire a nomi comuni che designano la configurazione del suolo e delle acque, a oggetti, insediamenti umani ecc. o a nomi propri germanici. Huber sottolinea che «non pochi nomi si prestano a due o tre interpretazioni». Conclusione: Sorengo è formato dal latino sŭper, sŭprā «sopra, al di sopra» che indica una posizione relativa e dal suffisso -engo, che può corrispondere al preromanzo -incu che serve a formare aggettivi o al germanico -ingōs che esprime un rapporto di appartenenza. Dal punto di vista della formazione lessicale si tratterebbe evidentemente di un rappresentate delle formazioni con -enco. bm(weniger anzeigen) [2] | ||||||
Quellen
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11891: de decima de Sourengo (CDT I, 26)
1192: in loci et territoriis Sourengi et Curtivalli (CDT I, 27)
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11891: de decima de Sourengo (CDT I, 26)
1192: in loci et territoriis Sourengi et Curtivalli (CDT I, 27)
1260: in territoriis de Sourengo (CDT IV, 180s)
1270: in terretorio de Sorengo (CDT I, 106)
1270: in locis et territoriis … de Sourenco (CDT I,121)
1298: [in] t[er]ritorio de Sourencho (CDT I, 152)
1298: ecclesie sancte Marie de Superhenco (CDT I, 153)
1298: in dicto territorio de Superengo (CDT I, 155)
12991335: in loco et territorio de Sourengo Comune loci de Sourenco (LiberEccl II, 15 CDT I, 200)
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Kommentar | 1 Copia autenticata. [2] | ||||||
Höchster Punkt | 397 m. ü. M. [1] | ||||||
Tiefster Punkt | 319 m. ü. M. [1] | ||||||
Fläche | 0.846 km² [1] | ||||||
Datensatz | 802005225 | ||||||
Datenherkunft | ortsnamen.ch vereint Ortsnamen, Siedlungsnamen und Flurnamen von verschiedenen Schweizer Ortsnamenprojekten und weiteren relevanten Quellen in einer zentralen Datenbank, verknüpft diese Daten und bereitet sie für die Online-Publikation auf (Details).
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